Ołtarz Wita Stwosza
Altare di Veit Stoss
Plac Mariacki 5, 31-042 Kraków
Regione turistica: Kraków i okolice
Se non fosse stato per una catastrofe, il maestro di Norimberga con ogni probabilità non si sarebbe mai recato a Cracovia. Quando crollò la volta della Basilica di Santa Maria, la chiesa più importante di Cracovia nel XV secolo, l’altare andò distrutto e la città commissionò la costruzione di un nuovo altare al famoso artista. Ancora oggi di lui si sa poco e le lacune della sua biografia suscitano grande emozione. Non conosciamo la data di nascita di Veit Stoss, né il luogo esatto in cui nacque. Non sappiamo nemmeno di chi fu allievo. Giunse a Cracovia nel 1477, presumibilmente all’età di circa 30 anni. Perché fu scelto Stoss per realizzare l’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria? Anche questo non è del tutto chiaro. Lavorò all’opera per 12 anni, cercando modelli tra gli abitanti della città medievale, che grazie al maestro vennero immortalati nell’altare. Furono rappresentati in modo così realistico che ancora oggi i medici riescono a riconoscere le malattie di quel tempo dai sintomi che Stoss si guardò bene dal nascondere. Si dice che il maestro ricevette per il suo lavoro l’equivalente del bilancio annuale della città. Alcuni parlano di una somma di 2808 fiorini, cifra che corrispondeva al valore di diversi palazzi cittadini. La struttura dell’opera è in legno di quercia ed è alta 13 metri e larga 11. Le figure che vi compaiono sono ben 200, scolpite in legno di tiglio. L’Altare di Veit Stoss, noto anche come Altare della Dormizione della Vergine Maria o Altare di Santa Maria, è un’opera di sublime bellezza composta da cinque ali. All’interno del cosiddetto armadio sacro si trova la Dormizione della Vergine Maria circondata dagli apostoli e, sopra di essa, la scena dell’Assunzione. Sulla sommità della pala d’altare è rappresentata l’Incoronazione di Maria a Regina del Cielo e della Terra. In passato l’altare veniva aperto solo durante le principali festività religiose, in tutte le altre occasioni i fedeli potevano vedere solo le ali dell’altare chiuso e ammirarne i bassorilievi che raffigurano 12 scene della vita di Maria e di Gesù. L’altare di Santa Maria è un esempio di biblia pauperum, vale a dire un’opera che aveva lo scopo di illustrare temi biblici ai credenti, spesso analfabeti. L’ultimo restauro dell’opera è stato portato a termine nel 2021 ed è consistito nella completa conservazione tecnica ed estetica dell’altare. È durato sei anni e ha permesso di rivelare i colori originali sia delle figure che dello sfondo.